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Titolo: OPINIONI: Simonne Ratel

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-01-04

Identificatore: 1933_63

Testo: OPINIONI
Simonne Ratel
Durano da circa un mese le polemiche intorno ai resultati a sorpresa del premio Goncourt, andato a Guy Mazeline mentre sembrava appannaggio del dottor Destouches che sotto il nome di Louis Ferdinand Céline ha pubblicato un grosso romanzo dal titolo Voyage au bout de la nuit. Per consolarsi, il Destouches se ne è andato in questi giorni in Germania per tenervi, sotto gli auspici della Società delle Nazioni, una serie di conferenze sulla « Medicina della disoccupazione ». E intanto il Mazeline firma a centinaia gli esemplari del romanzo vincitore che il pubblico si disputa. Anche Les Loups non è un romanzetto: conta più di seicento pagine, e l' autore assicura d'averci pensato, se non lavorato, intorno una quindicina d’anni. « Elle est inventée, elle est vraie, elle est moi-mème », ha detto il Mazeline, alludendo alla storia raccontata nel romanzo; avvenimenti ai quali egli si è trovato a partecipare fin da ragazzo, personaggi che ha conosciuto sonò i motori dell'avventura letteraria che ha condotto il Mazeline al romanzo, attraverso il giornalismo professionale. A Les Loups, pubblicato nelle edizioni della « Nouvelle Revue Française » (Librairie Gallimard), egli sta ora dando un seguito: Le capitaine Durban, che è quasi finito.
Meno s'è parlato del « Prix interallié », benché sia andato a Simonne Ratel, una scrittrice che conta all'attivo un fortunato romanzo, Trois parmi les autres, giunto in poco tempo alla ventesima edizione. Della Ratei ora è stato premiato La maison des Bories (edizioni Plon), primo d’una serie che si intitola Isabelle Comtat. E’ costei un personaggio del nostro tempo, coi caratteri materni di tutti i tempi, mitica e realistica insieme. Essa, deve difendere i figli contro il padre, che fa la figura d'intruso perché porta in un tumulto di saggezza ereditaria e d'istinti superiori la pesantezza maldestra del ragionamento umano. Con la sua voce, la sua fede, il suo stesso corpo, Isabella protegge la covata. Il marito, in tanto che sposo e padre, ha dei diritti su di lei e sui piccoli, ma non sa nè farli valere nè esprimerli: va a tastoni, sbaglia, ferisce. Ma è poi vivo questo scienziato rigido e freddo? Contro la. vitalità d’Isabella sta la sua morte. E il valore del romanzo della Ratel è appunto, come hanno concordemente notato i critici, nel conflitto tra Isabella e il marito, che non è il conflitto della maternità contro la coniugalità, ma quella della vita contro la morte, della pianta contro la pietra, della luce contro l'oscurità. Isabella trionfa. Parte coi suoi bambini. La ritroveremo e li ritroveremo. Ma fin d’ora la scrittrice ha saputo dire alcunché di nuovo in un campo chiuso. Essa pensa che l’amore, l’incontro di due esseri, la loro avventura, siano ormai poca cosa. La tentano invece la famiglia, i rapporti tra figli e genitori, tra fratelli e sorelle, le case chiuse, l'enorme continuità del tempo, un’incomprensione che può durare venti, cinquant’anni. Di tutto questo il romanzo premiato dà il senso, e di molti altri motivi essenziali il presentimento. E va inoltre notata una certa analogia d'atmosfere psicologiche e di paesaggio naturalistico con un’opera celebre, La tempestosa, di Emily Brönte, e una leggiadrissima galleria di ritratti infantili che per grazia aerea e candore sembran venuti fuori da un libro di fiabe.
Guy Mazeline (come lo vede il disegnatore Abin)

Simonne Ratel (Disegno d’Abin)

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 04.01.33

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “OPINIONI: Simonne Ratel,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 18 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/873.